In un nostro precedente aggiornamento su questo blog https://avvocatocartaepartners.it/rottamazione-delle-cartelle-esattoriali-nuova-opportunita-con-il-milleproroghe-2025/, abbiamo approfondito la rottamazione delle cartelle esattoriali, una misura introdotta dal legislatore per consentire ai contribuenti di sanare i propri debiti con il fisco in modo agevolato. Tale strumento permette di pagare esclusivamente l’importo residuo, eliminando sanzioni, interessi di mora e, in alcuni casi, l’aggio della riscossione. L’obiettivo è duplice: offrire sollievo a chi si trova in difficoltà economica e consentire allo Stato di incassare somme altrimenti difficilmente recuperabili. Negli ultimi anni si sono succedute diverse edizioni, fra cui la “Rottamazione ter” (Decreto Fiscale 2018), che ha riguardato i debiti pendenti tra il 2000 e il 2017, e la più recente rottamazione quater (Legge di Bilancio 2023), estesa ai debiti affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Queste misure hanno offerto vantaggi concreti: sconti rilevanti sulle somme dovute, opzioni di rateizzazione e la sospensione di procedure esecutive come pignoramenti o fermi amministrativi.
Con il “decreto milleproroghe” si è prevista la riammissione alla definizione agevolata prevista con la cosiddetta “rottamazione quater” .
Per essere riammessi alla Definizione agevolata, la domanda deve essere presentata esclusivamente online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile 2025. La domanda, oltre a specificare i debiti per i quali si richiede la riammissione – conformemente a quanto stabilito dalla legge – deve indicare anche il piano di pagamento. In particolare, il contribuente deve scegliere tra:
- Pagamento in un’unica rata: con scadenza fissata al 31 luglio 2025.
- Pagamento rateale: fino a un massimo di dieci rate consecutive, di pari importo. Le prime due rate scadranno rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2025, mentre le successive saranno dovute il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2026 e 2027.
È altresì previsto l’applicazione di un tasso di interesse del 2% annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023, che si applicherà all’importo da corrispondere.
Il sistema online mette a disposizione due distinte modalità di presentazione della domanda, studiate per rispondere alle differenti esigenze dei contribuenti:
- In Area Riservata:
- Il contribuente accede utilizzando credenziali digitali quali SPID, CIE o Carta Nazionale dei Servizi su questa pagina https://servizi.agenziaentrateriscossione.gov.it/equitaliaServiziWeb/home/login.do
- Compila il form precompilato selezionando direttamente le cartelle o gli avvisi da includere nella richiesta.
- Al termine della procedura, viene inviata per email una ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della domanda.
- In Area Pubblica:
- Il contribuente deve compilare il form indicando il numero della cartella o dell’avviso e il numero della “Comunicazione delle somme dovute” originaria.
- È necessario allegare un documento di riconoscimento in formato PDF e fornire un indirizzo email valido per le comunicazioni successive.
- Il procedimento prevede una serie di step:
- Una prima email contiene un link di convalida che dovrà essere attivato entro 72 ore, altrimenti la richiesta verrà annullata automaticamente.
- Una seconda email conferma la presa in carico della pratica, fornendo un numero identificativo e un riepilogo dei dati inseriti.
- Infine, se la documentazione di riconoscimento risulta completa, una terza email fornirà un link per scaricare la ricevuta finale, valido per 120 ore (5 giorni) dal momento dell’invio.
E’ superfluo precisare che per i contribuenti è essenziale seguire scrupolosamente le scadenze e le modalità operative previste, dato che il mancato rispetto dei termini – come il link di convalida per la presentazione in area pubblica – può comportare l’annullamento automatico della domanda. Per questo motivo, un’assistenza professionale può essere decisiva per evitare errori procedurali e garantire il successo della richiesta.
Queste misure, che offrono un concreto sollievo sia per i contribuenti che per lo Stato, evidenziano come la regolarizzazione dei debiti fiscali possa rappresentare un’opportunità per rimettersi in carreggiata, purché si agisca con tempestività e precisione. Rimane fondamentale rimanere informati e preparati, sfruttando gli strumenti online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per orientarsi in un iter amministrativo spesso complesso ma decisamente favorevole.
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Commenti
Simone
Vale la pena verificare se si rientra nei requisiti. Quali sono i casi di esclusione?