Giro di vite nel ddl Salvini che modifica il codice della strada.

 

Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 27 giugno ha approvato il disegno di legge,  proposto dal ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che modifica il codice della strada vigente: le modifiche significative riguardano la circolazione di biciclette e mono pattini, oltre ad un inasprimento delle sanzioni connesse alla guida stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per i bambini, l’utilizzo dei telefoni cellulari senza il dispositivo viva voce, l’utilizzo di auricolari, o comunque tenendo le mani occupate.

La novità più significativa, anche alla luce della diffusione rapidissima perché ha avuto il monopattino come mezzo di mobilità urbana, riguarda appunto la previsione di un obbligo di assicurazione per responsabilità civile di questi piccoli mezzi, una targa da attribuire all’monopattino, e l’obbligo di utilizzo di casco per il conducente, anche se maggiorenne.

Monopattino selvaggio: il ddl Salvini si propone di disciplinarne l’uso

Il monopattino inoltre non dovrebbe poter circolare su strade extraurbane, e sarebbe disciplinata con la previsione di alcune restrizioni la loro sosta, raccogliendo anche la segnalazione di chi, soprattutto all’interno del centro delle città lamentava un “mucchio selvaggio” di piccoli monopattini, prevalentemente in sharing, abbandonati su marciapiedi, spiazzi, e in generale su spazi destinati ai pedoni.

Sempre nell’ambito della circolazione stradale “ecologica” viene introdotto una norma a tutela del ciclista, per il vero già presente in altri Paesi, che impone il divieto di superamento di una bicicletta da parte di un’automobile, qualora tra quest’ultima ed il mezzo sorpassato non sia presente uno spazio di almeno 1 metro e mezzo.

Maggiori tutele per i ciclisti nel nuovo codice della strada.

Riguardo ai neopatentati, viene ulteriormente diminuito del rapporto peso / potenza del veicolo che può essere guidato da giovani che hanno conseguito la patente da meno di tre anni.

Anche nuova  disciplina sanzionatoria relativa all’accertamento di guida stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti merita un accenno: mentre attualmente è indispensabile dimostrare non solo la positività ad una droga, che può essere stata assunta anche molto tempo prima rispetto all’accertamento, ma è necessario dimostrare che nell’istante dello stesso accertamento il soggetto era sotto l’effetto della sostanza stupefacente, per il futuro tale requisito non sarà più necessario. Il rilievo di una assunzione di sostanza stupefacente, ancorché non più attiva al momento in cui l’accertamento è stato eseguito, sarà sufficiente per abrogare la sanzione. Sanzione che, anche in questo caso, verrà ulteriormente inasprita.

Alcol e guida: un cocktail pericolosissimo

Tempi duri si profilano inoltre per gli irriducibili frequentatori dei social e per i tenaci fruitori di messaggistica:  se verranno sorpresi con il telefono tra le mani, o in chiamate senza utilizzo di bluetooth o auricolari subiranno ad una sospensione della patente da sette a quindici giorni.

Analogamente accadrà in caso di mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o dei seggiolini per i bambini, per l’eccesso di velocità, per guida contro mano o per aver impegnato un incrocio non rispettando il semaforo rosso.

Il disegno di legge interviene non soltanto in ambito repressivo, ma anche in quello preventivo, con la previsione di corsi scolastici sulla sicurezza, organizzati dal Ministero dell’Istruzione, che consentiranno ai giovani che li frequenteranno un “bonus” di due punti sulla patente.

Il testo approvato dal Governo dovrà ora  essere discusso, modificato e votato in Parlamento, per poi diventare legge a tutti gli effetti, probabilmente sin dal prossimo autunno.

Condividi:

Lascia un commento